Description
Cappella scavata scavata nella roccia da Bonifacio Rotario, sostituita nel settecento con una in legno; anche questa però, in balia degli agenti atmosferici, ebbe vita breve e nel 1895, il canonico Tonda ne fece costruire una nuova, benedetta l'agosto dello stesso anno. Dopo la distruzione a causa di un incendio nel 1913 il vescovo di Susa Giuseppe Castelli e il canonico Tonda decisero di ricostruire la cappella, annettendovi anche un rifugio, in modo che un sacerdote avrebbe potuto rimanere in vetta per assistere i pellegrini nel periodo di maggiore affluenza, cioè dal 1° al 15 agosto.
I Papi Pio X, Benedetto XV e Pio XI appoggiarono l'opera con offerte, ma i lavori, a causa dello scoppio della I guerra mondiale, iniziarono solamente il 15 agosto 1920, quando il vescovo Castelli benedì la prima pietra. Progettata dall'architetto Reviglio, la cappella-rifugio venne inaugurata e benedetta dal vescovo Umberto Rossi il 12 agosto 1923.
Fu in occasione di questi lavori di costruzione che venne tracciato il sentiero che da Ca' d'Asti conduce alla vetta.
Negli anni '70 la Sezione Val Susa dell'Associazione Nazionale Alpini, constatata la necessità di alcuni interventi di ristrutturazione della cappella-rifugio, costituì un Comitato promotore per la ricostruzione insieme alla società "Giovane Montagna" e al vescovo di Susa Giuseppe Garneri. Gli aiuti arrivano generosi da tutta la valle di Susa ed altre zone del Piemonte: chi con materiali, chi con denaro, chi si offre volontario per i lavori...
Nel 1896 esce sul giornale un articolo con cui si invitano i "Bimbi d'Italia" a concorrere alla realizzazione della statua, con la sottoscrizione di 10 centesimi a testa. I nomi dei bimbi vennero scritti in un apposito volume e deposti ai piedi della statua, proprio sulla vetta.
Papa Leone XIII benedì l'opera e scrisse la dedica da porsi su una lastra di bronzo ai piedi della statua: "Alma Dei Mater / nive candidior / MARIA / lumine benigno Segusiam respice tuam / Ausoniae tuere fines / coelestis Patrona" ("O Maria, grande Madre di Dio, più candida della neve, guarda con occhio benigno la tua Susa, e proteggi, celeste Patrona, i confini d'Italia").
Il 15 giugno del 1899 la statua venne montata in Piazza d'Armi a Susa per ricevere la solenne benedizione.
Il trasporto sulla vetta fu affidato agli alpini del battaglione Susa: il 26, il 27 e il 28 giugno tutti i pezzi necessari per la posa della statua furono trasportati al rifugio Ca' d'Asti e riposti nella cappella.
La parte più difficile iniziò il 26 luglio: 60 alpini guidati dal tenente Parravicini e alcuni uomini di Mompantero trasportarono a più riprese i vari pezzi della statua da Ca' d'Asti alla cima, dove non vi era alcun sentiero. Alle 10 del 28 luglio 1899 la statua della Madonna raggiunse la vetta del Rocciamelone.
I Papi Pio X, Benedetto XV e Pio XI appoggiarono l'opera con offerte, ma i lavori, a causa dello scoppio della I guerra mondiale, iniziarono solamente il 15 agosto 1920, quando il vescovo Castelli benedì la prima pietra. Progettata dall'architetto Reviglio, la cappella-rifugio venne inaugurata e benedetta dal vescovo Umberto Rossi il 12 agosto 1923.
Fu in occasione di questi lavori di costruzione che venne tracciato il sentiero che da Ca' d'Asti conduce alla vetta.
Negli anni '70 la Sezione Val Susa dell'Associazione Nazionale Alpini, constatata la necessità di alcuni interventi di ristrutturazione della cappella-rifugio, costituì un Comitato promotore per la ricostruzione insieme alla società "Giovane Montagna" e al vescovo di Susa Giuseppe Garneri. Gli aiuti arrivano generosi da tutta la valle di Susa ed altre zone del Piemonte: chi con materiali, chi con denaro, chi si offre volontario per i lavori...
La ricostruzione coinvose anche il rifugio Ca' d'Asti.
I nomi di tutti coloro che hanno dato il loro contributo sono stati raccolti in un volume e deposti ai piedi della Madonna, nella stessa nicchia che già conteneva i nomi dei 130.000 Bimbi d'Italia che permisero la costruzione della statua.
I Bambini d'Italia e Maria
Nel 1895 il canonico Antonio Tonda, prevosto della cattedrale di Susa, propose di costruire una Statua della Madonna sulla vetta del Rocciamelone, e Giovanni Battista Ghirardi, direttore del giornale per bambini "Innocenza", suggerì che i fondi per la costruzione del monumento non debbano provenire dai ricchi e dai potenti, bensì dai bambini di Italia.
I nomi di tutti coloro che hanno dato il loro contributo sono stati raccolti in un volume e deposti ai piedi della Madonna, nella stessa nicchia che già conteneva i nomi dei 130.000 Bimbi d'Italia che permisero la costruzione della statua.
I Bambini d'Italia e Maria
Nel 1895 il canonico Antonio Tonda, prevosto della cattedrale di Susa, propose di costruire una Statua della Madonna sulla vetta del Rocciamelone, e Giovanni Battista Ghirardi, direttore del giornale per bambini "Innocenza", suggerì che i fondi per la costruzione del monumento non debbano provenire dai ricchi e dai potenti, bensì dai bambini di Italia.
Nel 1896 esce sul giornale un articolo con cui si invitano i "Bimbi d'Italia" a concorrere alla realizzazione della statua, con la sottoscrizione di 10 centesimi a testa. I nomi dei bimbi vennero scritti in un apposito volume e deposti ai piedi della statua, proprio sulla vetta.
La statua fu modellata dallo scultore torinese G. A. Stuardi e fusa in bronzo nello stabilimento Strada di Milano: alta 4 metri e divisa in 8 pezzi per facilitarne il trasporto, pesa 650 kg, a cui si devono aggiungere gli 800 kg dell'armatura interna.
Papa Leone XIII benedì l'opera e scrisse la dedica da porsi su una lastra di bronzo ai piedi della statua: "Alma Dei Mater / nive candidior / MARIA / lumine benigno Segusiam respice tuam / Ausoniae tuere fines / coelestis Patrona" ("O Maria, grande Madre di Dio, più candida della neve, guarda con occhio benigno la tua Susa, e proteggi, celeste Patrona, i confini d'Italia").
Il 15 giugno del 1899 la statua venne montata in Piazza d'Armi a Susa per ricevere la solenne benedizione.
Il trasporto sulla vetta fu affidato agli alpini del battaglione Susa: il 26, il 27 e il 28 giugno tutti i pezzi necessari per la posa della statua furono trasportati al rifugio Ca' d'Asti e riposti nella cappella.
La parte più difficile iniziò il 26 luglio: 60 alpini guidati dal tenente Parravicini e alcuni uomini di Mompantero trasportarono a più riprese i vari pezzi della statua da Ca' d'Asti alla cima, dove non vi era alcun sentiero. Alle 10 del 28 luglio 1899 la statua della Madonna raggiunse la vetta del Rocciamelone.
Da allora , la Vergine del Rocciamelone è la protrettrice della città di Susa
Indirizzo e punti di contatto
Prénom | Description |
---|---|
Adresse | Monte Rociamelone (3538 mt.) |
Téléphone | + 39 0122622447 |
Tarif | Accesso Gratuito |
Carte
Indirizzo: 633G+4F Novalesa TO, Italia
Coordinate: 45°12'10,2''N 7°4'34,4''E
Indicazioni stradali (Ouvre dans un nouvel onglet)
Modalità di accesso
La cappella è raggiungibile solo a piedi, il percorso escursionistico di salita fino alla vetta del monte Rocciamelone (3538 m s.l.m.) non è adatto a persone con ridotta mobilità.
Si consiglia sempre abbigliamento adeguato e buone capacità di camminata